Riportiamo il Diario di Viaggio, cosi come raccontato da Mario, diviso per tappe in modo da rivivere passo per passo il suo indimenticabile (parole sue) viaggio.
PREPARAZIONE PREPARTENZA:
In attesa della partenza prevista per Venerdi 26 giugno 2020 da MILANO fino a MASSA CARRARA (Toscana) percorrendo circa 350 Km in 10 giorni a bordo del suo Kaboo Mantis , Mario, dopo “prove” sul campo, è partito equipaggiato di:
Zaino Stagno
Portacellulare (navigatore)
Abbigliamento leggero
Attrezzi multiuso
Borraccia termica
Carica batterie varie
Prodotti per riparatura bucature
Casco
CONSEGNA MAGLIETTA DEL CLUB
Sabato 27 giugno il CLUB ha consegnato la maglietta del CLUB ITALIANO DEL MONOPATTINO ELETTRICO a Mario anche come simbolo di amicizia e supporto per questa singolare “avventura elettrica”.
Riportiamo le principali tappe che Mario ha toccato:
Milano – Pavia – Orio Litta – Fiorenzuola – Fornovo – Berceto – Aulla – Massa.
PRIMA TAPPA: MILANO – PAVIA ( 37,6 km)
“Probabilmente la più lunga. Da Milano a Pavia 37,6 km in 2:30. Quindi al limite della capacità della batteria del Kaboo Mantis 500. Infatti arrivato con una sola tacca. Il percorso è piacevole e sempre in sicurezza. Si tratta di un’unica ciclabile che costeggia il naviglio pavese. Si incontrano soprattutto ciclisti e qualche runner. Il paesaggio è quello tipico della pianura: risaie, campi di mais delimitati da filari di pioppi. Il fondo stradale quasi tutto in asfalto con qualche pezzo in sterrato. Per avere l’autonomia massima di 40km ho impostati “gear2″ ovvero una media di 17km/h. Andatura sicura ma sufficiente.”
SECONDA TAPPA : PAVIA – OSPEDALETTO LODIGIANO ( 40 km) e consegna della maglietta del CLUB.
“E’ stata abbastanza avventurosa ed un po’ pesante. In una sola giornata due tappe di quasi 40km ciascuna non è da poco. Per un errore ho seguito i cartelli della via Francigena e non l’applicazione al telefono. In realtà i cartelli indicavano il percorso per i pellegrini che vanno a piedi. Mi sono ritrovato a girare attorno ad una immensa cava di sabbia. Ed anche la strada ne era piena. Controllare il Mantis è stato difficile ma entusiasmante. In alcuni momenti ho spinto a mano scendendo e dando piccoli colpi all’accelleratore. Alla fine sono riuscito a ricongiungermi alla via ciclabile. Gli ultimi chilometri li ho fatti in terza modalità con una sola tacca andando un po’ più veloce.
TERZO TAPPA : OSPIDALETTO – PIACENZA (28 km)
Partenza alle 9.00 da Ospidaletto e ricerca di un gommista. Alla verifica della pressione la anteriore aveva 2 su 4,5 psi e la posteriore 3 su 4,5 psi. Consiglio controllate ad ogni partenza. La ciclabile sino a Piacenza è piacevole e con un fondo stradale impeccabile tranne un pezzo di circa 1/2 kilometro. Il paesaggio è quello della bassa con poderi immensi, geometrici. La natura è addomesticata alle esigenze dell’uomo che ogni tanto si intravvede all’interno di trattori dalle ruote enormi. La pista è sopraelevata e la posizione eretta sul monopattino determina una prospettiva dall’alto. Curioso l’effetto arcobaleno che compare e scompare, determinato dai raggi solari sugli spruzzi d’acqua sulle colture che roteano con un ritmo regolare. Arrivato a Piacenza trovo un locale, Osteria Antica Romea, dove si mangia benissimo e che mi accoglie permettendo la carica del Kaboo
QUARTA TAPPA : FIORENZUOLA – FORNOVO (57 km)
“Partito Domenica mattina alle 9.30 da Fiorenzuola, dopo circa 25 km arrivo a Fidenza dove mi fermo ad ammirare la cattedrale. Incontro finalmente il primo “collega”, un vero pellegrino in carne e ossa. Scambiamo quattro chiacchiere. Gli racconto di me… è molto incuriosito e mi conferma di non aver mai visto nessuno fare la via Francigena in monopattino .Mi sono fermato all’”Osteria del Sole”, ristorante famoso in tutta la zona. Consegno gli adesivi del CIME e parlo della nuova era del monopattino e dei suoi adepti. Sul retro c’e un magazzino dove trovo una presa per fare rifornimento. Le strade sono quasi tutte asfaltate, tranne un tratto di 1km circa veramente impegnativo, subito dopo Fiorenzuola. È finita la pianura ed intravvedo le prime colline. Probabilmente dovrò accorciare le tappe da 30-40 km a 15-20km. Arrivato nel b&b con già 400metri di quota guadagnati. Il KABOO è un mulo: non sarà veloce ma non si arrende neanche di fronte a salite veramente toste.
PENULTIMA TAPPA : BERCETO – AULLA (52 km)
“Si parte da Ghiare con un minibus ritornando a Berceto sulla Via Francigena. Se fossi ritornato con il monopattino avrei utilizzato tutta la carica della batteria essendo un tragitto lungo 9km ed in salita. Quindi mi avvio verso la Cisa finalmente. Dopo una decina di km ci sono, vedo il cartello con centinaia di adesivi di Club di motociclisti e generazioni di ciclisti hanno lasciato un segno, una firma, un adesivo.
Io sono il primo “monopattinista”. Metto il glorioso adesivo del CIME, piccolo ma è già testimone di una storia che inizia.
Foto di rito, selfies e saluti da motociclisti che passano guardando incuriositi. Da questo momento in poi solo tratti in pianura e discese vertiginose, un po’ su strada asfaltata, un po’ su ciclabile sino a Pontremoli, bellissima con i suoi ponti difesi da bastioni in pietra e merlati. Mi fermo nella piazza con il suo campanile altissimo che mi gusto disegnando mentre sorseggio un caffè e dopo davanti un primo a pranzo. Riparto ed ancora incrocio ciclabili ombreggiate e fresche mentre la temperatura sale man mano che diminuisce l’altimetria.”
ULTIMA TAPPA : Aulla – Sarzana (50 km circa + salita Monte Marcello)
“L’ultima tappa sembrava più semplice. Invece guardo il percorso e vedo un dislivello di quasi 500m tutto nella prima parte. Ed infatti il “muletto rosso” viene messo a dura prova e dopo qualche chilometro in pianura comincia un’unica interminabile salita. Il paesaggio è stupendo, una strada asfaltata in ottime condizioni che in mezzo ad alberi scurissimi si inerpica testarda verso l’alto. Guardo le tacche e da 5 diventano 4 e poi 3 e poi 2. Così non arriverò mai! Chiedo ad un contadino che lavora alla vigna sul bordo della strada: “quanta salita c’è ancora?”, e lui” ancora deve venire il bello”. Impreco. Vado su e finalmente arrivo al paese di Ponzanello. Una signora mi racconta della fondazione nell’anno mille, che batteva moneta…Che bello parlare con le persone. Mi dice che non aveva mai visto nessuno su quella strada con un monopattino. Ancora un po’ di salita e poi è tutta un’unica discesa. Vedo il mare, gli ulivi ed in fondo Sarzana. Pausa pranzo a Sarzana in piazza Giacomo Matteotti con ricarica del monopattino. Riparto presto e sotto il sole. Cambio itinerario perché non farò più la Francigena. Devo andare a Monte Marcello nella villa di due miei vecchi amici. Non conosco la strada ma sono sicuro che non sia una ciclabile. La devo fare per forza ed infatti mi ritrovo in mezzo al traffico con auto e camion che mi sfrecciano accanto. Dopo un po’ trovo la provinciale con il limite di 50km/h e tante frazioni una vicina all’altro. Arrivo al cartello stradale indicato e dopo l’ultima salita arrivo alla meta, e che meta.
Dall’alto vedo il golfo di Spezia, Porto Venero e l’isola di Palmaria. Sono arrivato …..”
Giunge al termine questa bellissima sfida dove Mario ha percorso 350 km con il suo Kaboo Mantis.
Mario ci ha riportato come INDIMENTICABILE questa avventura.
Ringraziamo Mario per averci reso partecipi di questo viaggio e anche per il disegno ad acquerello del nostro logo.
A presto Mario …..alla prossima tua avventura…“
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